Quade Cooper is back

Quade 'CLUTCH' Cooper!

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 Chi è Quade Cooper?

Quade Cooper è il giocatore che lo scorso weekend ha deciso la partita del Rugby Championship tra Australia e Sudafrica. Era il terzo turno del torneo che comprende le squadre più forti dell’emisfero australe, ovvero Nuova Zelanda ed Argentina oltre alle due già citate. L’Australia arrivava alla partita dopo aver perso le prime due partite con gli All Blacks mentre il Sudafrica, campione del mondo in carica, aveva sconfitto per due volte l’Argentina. Prima dell’inizio del torneo gli Springboks avevano affrontato e vinto la serie con i Lions britannici e irlandesi, ovvero la selezione dei più forti giocatori di Irlanda, Inghilterra, Scozia e Galles che ogni quattro anni sfidano una delle nazionali dell’emisfero Sud. Quade invece arrivava alla partita dopo quattro anni dall’ultima convocazione in nazionale.

Quade Cooper è il mediano di apertura dell'Australia, domenica ha condotto con intelligenza il gioco della sua squadra ed è riuscito a trasformare tutti e 8 i calci di punizione guadagnati dai compagni. In particolare l'ultimo calcio di punizione, decisivo per la vittoria, è stato calciato da una posizione molto difficile, con la pressione del punteggio da recuperare e del cronometro che segnava l’ottantunesimo minuto. Quade è un giocatore di rugby Australiano, o meglio che gioca per la nazionale Australiana, essendo nato in Nuova Zelanda e trasferito in Australia all’età di 13 anni. E’ stato sorprendetene quando lui stesso ha dichiarato di non avere la cittadinanza Australiana e sopratutto che la sua richiesta era stata respinta quattro volte. Quel calcio di punizione messo a segno all’ottantunesimo minuto servirà probabilmente ha risolvere anche questa questione.

Quade Cooper è uno di quegli atleti per cui si va allo stadio, le sue giocate valgono il prezzo del biglietto e tutti sanno come riconoscerlo quando lo vedono in mezzo al campo, sia che giochi nella tua squadra sia che giochi con gli avversari. In particolare all'inizio del decennio scorso, nel suo massimo periodo di forma è stato il nemico pubblico numero 1 per i tifosi neozelandesi. E se i tifosi della squadra più forte del mondo vengono allo stadio per fischiarti vuol dire che fai paura, ovvero vuol dire che sei forte.
Alla vigilia della partita con il Sudafrica i giornalisti gli chiedono se è sempre quel giocatore che in campo ha la possibilità e il talento di fare qualsiasi cosa, perché è per proprio questo che tutti lo conoscono e i neozelandesi lo temono; Quade è un giocatore che dal nulla può inventare, con una finta, un cambio di direzione o un passaggio rischioso un azione travolgente e portare punti alla sua squadra, per averne un’idea esistono una decina di anni di highlights delle sue invenzioni. Ma essere un giocatore spavaldo e sotto gli occhi di tutti porta anche molte critiche: non garantisce costanza nel guidare la squadra, cerca soluzioni rischiose che portano più palle perse che metri guadagnati e che preferisce troppo spesso la soluzione personale.

Viene criticato anche perché le sue percentuali ai calci sono basse per un mediano di livello internazionale, nelle 70 partite giocate tra il 2008 e il 2017 ha messo a segno il 70% dei calci effettuati.

In pratica Quade Cooper è lo spaccone, il giocatore che si fa riconoscere, il giocatore da amare o odiare e questo definisce la sua carriera nel bene e nel male. Nel bene perché prima di andare allo stadio si guarda la formazione per vedere se Quade gioca oppure no, nel male perché nel 2017 Brad Thorn, appena viene ingaggiato come allenatore dei Reds, lo esclude dalla squadra. Troppo appariscente, troppo lontano dalla mentalità di duro lavoro e sacrificio che era stato chiamato a portare nella squadra. I Queensland Reds sono la squadra della sua regione dove è cresciuto, dove ha giocato per quasi dieci anni e dove ha vinto il Super Rugby nel 2011. Dopo essere stato messo fuori squadra Quade, anche per ragioni contrattuali, rimane a giocare nelle divisioni territoriali, mostrando una tenacia nel voler dimostrare il suo valore e un attaccamento al territorio. Indipendentemente dal campionato in cui gioca, Quade porta interesse e attenzione sui campi dei club locali dove andava a giocare.

All’età di 30 anni la carriera professionistica di Quade Cooper sembra alla fine, e i commenti degli hater che in lui vedono un giocatore scostante e capriccioso sembrano realizzarsi. A dire il vero per la stagione 2019 Quade cambia squadra e passa ai Melbourne Rebels insieme a Will Genia il mediano di mischia con cui ha diviso per lunghi anni la cabina di regia dei Reds e della nazionale. Questa mossa, fatta in particolare per cercare di guadagnare la convocazione per la coppa del mondo frutterà poco altro oltre alle due vittorie dal gusto di rivincita coi Reds di Brad Thorn.

Quade Cooper attualmente è un giocatore dei Kintetsu Liners nella Top Challenge League, ovvero la serie B giapponese. La firma per questa squadra, sempre in compagnia di Genia, conclude la sua carriera come giocatore di alto livello e sembra l’ultima possibilità per ottenere un contratto lucrativo prima di chiudere la carriera da giocatore. A luglio Quade era in vacanza a casa sua, a Brisbane, quando è stato richiamato in nazionale come training player. La convocazione, che a molti è sembrata un pesce d’aprile fuori stagione, è stata dettata dall’infortunio di James O’Connor e dallo scarso stato di forma degli altri mediani di apertura australiani. Anche il Covid19 ha influito, perchè le conseguenze della pandemia hanno limitato l’utilizzo di giocatori provenienti dall’estero e hanno reso necessario allungare la rosa in vista di possibili quarantene. Questa notizia da sola ha aumentato l’attenzione dei media e del pubblico verso la squadra in vista delle sfide con gli All Black. Le voci dal ritiro della nazionale sostenevano che Quade avesse conquistato immediatamente allenatori e compagni, mettendosi a disposizione dei più giovani ed essendo un esempio di disciplina e dedizione per tutti. E ancora più incredibilmente si iniziava a parlare di una sua possibile convocazione contro gli All Blacks. Anche se sarebbe piaciuto ai tifosi Neozelandesi vedere i rivali così disperati da dover richiamare il vecchio nemico così da poterlo battere una volta in più, questa convocazione non si è concretizzata e l’Australia ha perso le tre partite in programma.

Nella formazione per la seguente partita contro il Sud Africa si realizza la sorpresa che molti considerano farsa, Quade Cooper convocato e titolare; in Australia sembrano tutti convinti, per i commentatori sembra l'ultima spiaggia del rugby australiano in crisi, il resto del mondo sta a guardare incuriosito.

Dopo questa notizia Quade ha tutti i microfoni e le telecamere puntate e già nella conferenza stampa prima della partita inizia a sorprendere tutti, rivelando quello che gli australiani avevano visto: una persona migliore. Rispondendo alle domande Quade ringrazia per l’opportunità di poter giocare di nuovo al livello più alto, spiegando che il significato della convocazione per lui è diverso rispetto all’inizio della sua carriera, perché ora si sente una persona diversa, e sopratutto perché ora lui non vuole più considerarsi un giocatore di rugby Australiano ma una persona, un uomo che ha la fortuna di essere “anche” un giocatore di rugby. E pertanto il suo obiettivo non era quello di tornare nell’arena con la maglia della nazionale ma quello di essere una persona migliore e di cercare una più alta qualità della vita. Non si sentiva teso o in ansia di non far parte della squadra o di non essere convocato. Era in vacanza, impegnato a costruire relazioni, ad allenarsi, a curare il modo in cui mangiava e a circondarsi di rapporti positivi in modo da vivere in un ambiente stimolante per diventare una persona ed un giocatore migliore, che possa aggiungere valore al team del quale avrebbe fatto parte. E il team in questione è diventato la nazionale Australiana anziché i Kintetsu Liners. Quade racconta che avere iniziato presto a giocare ad alto livello ed essere stato convocato già da giovane in nazionale ha portato ad avere difficoltà rispetto alla sua identità come persona, perché per tanto tempo lui è stato solo Quade Cooper - Rugby Player – Wallaby

 

Durante il ritiro ha continuato con le stesse intenzioni e lo stesso atteggiamento, cercando di imparare il più possibile dall’ambiente e dalle persone attorno a lui e di contribuire a sua volta alla crescita delle persone nella squadra. In particolare si è concentrato su Noah Lolesio, il giovane mediano di apertura che non convincendo nelle partite con gli All Blacks gli ha lasciato il posto. La conferenza pre partita, così come una curiosa intervista realizzata live durante il riscaldamento mostrano un giocatore rilassato e tranquillo che, prima dell’inizio della partita mentre prova un calcio di punizione, parla di come le persone evolvono nel corso degli anni e di come lui non dia troppa importanza al match che sta per iniziare perché è solo una parte della sua vita. 

 

Come è possibile che un atteggiamento così distaccato possa portare ad un giocatore migliore?

Dopo aver calciato la punizione decisiva, mentre i giornalisti gli chiedevano parole di esaltazione della vittoria o di rivincita personale, lui rispondeva con estrema umiltà ringraziando Sonny Bill Williams, giocatore di rugby neozelandese presente nello studio televisivo, per averlo aiutato, averlo ospitato a casa sua e di avere vissuto un periodo con lui. Quade ha preso ad esempio la sua dedizione e il suo atteggiamento dentro e fuori dal campo, ha osservato il suo rapporto con la famiglia e con i compagni di squadra, in pratica ha settato lo standard per poter essere una persona ed un giocatore migliore. E quando gli han chiesto che cosa avesse pensato prima del calcio decisivo ha risposto che stava riflettendo tra se e se chiedendosi: “E’ il mio ego a farmi voler calciare o è la cosa migliore per la squadra? Ho parlato al volo con Reece Hodge“, l’altro giocatore dotato di un buon piede, in particolare sulle lunghe distanze, ”e lui mi ha sostenuto e quando i compagni ti sostengono allora devi essere tu il primo a sostenerti.”

La sua prestazione in campo e la vittoria han sorpreso tifosi e addetti ai lavori, ma a differenza della prima parte della carriera in nazionale il suo atteggiamento e la sua maturazione han conquistato tutti, anche gli acerrimi nemici neozelandesi, che, pur continuando a temere il giocatore di Rugby Quade Cooper han cambiato opinione sulla persona Quade Cooper arrivando perfino a esultare con lui. Sabato 18 settembre si giocherà la seconda partita tra Australia e Sud Africa, a lui non interesserà troppo, ma la persona con la maglia Green and Gold numero 10 avrà tutti gli occhi del mondo del rugby addosso, di nuovo.https://twitter.com/wallabies/status/1437174325174489091?s=20

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